Tappe forzate verso la Capitale: incontri pubblici e nei territori

Il percorso di candidatura di Sarzana a Capitale Italiana della Cultura 2028 prosegue a ritmo serrato, con un’attività intensa e corale che segna una fase fondamentale nella costruzione del dossier e nella definizione di una visione condivisa.

Dopo l’annuncio ufficiale delle scorse settimane – che dà seguito a un lavoro avviato da anni – lunedì pomeriggio si è svolto al Teatro Impavidi un incontro pubblico partecipato e appassionato, con la presenza di circa cento cittadini e cinquanta tra associazioni e realtà culturali del territorio, protagoniste attive di un momento ricco di spunti, proposte e idee, guidato dal team di progettazione.

Oltre tre ore di ascolto, confronto e visione condivisa – prima in plenaria e poi in gruppi tematici, senza la presenza delle istituzioni per eliminare ogni forma di inibizione del pubblico – che hanno messo al centro la consapevolezza del territorio e la volontà di costruire insieme un’idea di futuro fondata sulla cultura come motore di coesione sociale, valorizzazione del patrimonio e crescita.

La candidatura di Sarzana, infatti, non vuole essere una semplice celebrazione del passato, ma un progetto partecipato e trasformativo, che parte dalla memoria viva del ruolo che questa città – con tutto il suo territorio – ha avuto e continua ad avere nel panorama nazionale, per diventare strumento di visione, crescita e cambiamento. Un’occasione concreta per aprire nuovi spazi urbani, generare opportunità e connettere il tessuto culturale, sociale e istituzionale della Val di Magra e dell’intera provincia spezzina.

Un’idea di futuro chiara, ambiziosa, profondamente radicata nell’identità locale e pienamente riconoscibile a livello nazionale, capace di coinvolgere l’intera comunità.

Martedì il lavoro è proseguito direttamente sul territorio, con il team di progettazione che ha accompagnato l’assessore alla cultura Giorgio Borrini in visita alle amministrazioni comunali che hanno già aderito con convinzione alla candidatura. Il confronto con amministratori, funzionari e figure esperte individuate dai Comuni – a partire dai legami storici con Sarzana – si è concentrato sulle opportunità di una progettazione culturale condivisa, individuando direttrici comuni capaci di accogliere proposte concrete e costruire un dossier forte, riconoscibile, coerente con la visione territoriale e l’idea di Sarzana come modello virtuoso di sviluppo culturale.

Nel primo mattino, a Lerici, Borrini e il team hanno incontrato l’assessore alla cultura Lisa Saisi e i funzionari comunali. A seguire, ad Arcola, incontro con il sindaco Monica Paganini e i tecnici arcolani; quindi a Castelnuovo Magra con il sindaco Katia Cecchinelli e il suo staff. A Luni, il confronto si è svolto con il sindaco Alessandro Silvestri e l’assessora alla cultura Patrizia De Masi, insieme ai referenti tecnici di un territorio millenario. A Santo Stefano di Magra, incontro con il sindaco Paola Sisti e i funzionari santostefanesi.
A Vezzano Ligure, l’assessore ha incontrato l’assessora all’istruzione Donatella Mezzani, il consigliere delegato alla cultura Daria Ferrari e i tecnici comunali. Infine, ad Ameglia, l’incontro si è tenuto con l’assessora alla cultura Marzia Ratti – storica e profonda conoscitrice di Sarzana e del patrimonio culturale del territorio – e la vicesindaca Raffaella Fontana, accompagnate dai funzionari comunali.

Una giornata intensa e proficua, che ha confermato l’adesione convinta e l’entusiasmo di un territorio pronto a sostenere con idee e contributi concreti un progetto che è già collettivo, e che in molti casi ha aperto un dialogo più ampio anche su temi che vanno ben oltre la candidatura.

“Due giornate importanti – ha dichiarato l’assessore alla cultura Giorgio Borrini – che raccontano cosa intendiamo per candidatura: non un titolo da inseguire, ma un processo da costruire insieme, che muove l’orgoglio di ciò che siamo e soprattutto ci orienta verso ciò che vogliamo diventare e raccontare. Spesso i confini amministrativi sono muri, decisamente poco utili: il territorio è uno solo, e la cultura come già sta accadendo può e deve unirlo. Metteremo tutto il nostro impegno per costruire un’idea di futuro chiara, riconoscibile, che metta Sarzana al centro di una storia condivisa e consapevole, portando crescita, identità e sviluppo a questa straordinaria terra.”