“Franco Moro racconta Caravaggio riscoperto”, venerdì 18 agosto nell'atrio del Palazzo Civico
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- Ultima modifica il Lunedì, 21 Agosto 2017 08:51
- Scritto da U.R.P. - Ufficio Relazioni con il Pubblico
“Caravaggio sconosciuto. Le origini del Merisi, eccellente disegnatore, maestro di ritratti e di "cose naturali"” è il titolo del volume di Franco Moro, edito per i tipi di Allemandi, che sin dalla sua uscita ad ottobre 2016 ha rilanciato l'attenzione critica nonché la curiosità del grande pubblico riguardo la figura di un pittore come Caravaggio, che forse più di ogni altro ha segnato un'epoca con il proprio genio ma attorno al quale si è mantenuto sino ad oggi un consistente alone di mistero. L'incontro con Franco Moro, che si terrà nella serata del prossimo venerdì 18 agosto, con inizio alle 18.30, nell'atrio del Palazzo Civico, sarà l'occasione per conoscere le più recenti acquisizioni, relative soprattutto all'opera giovanile e che contribuiscono in maniera determinante ad una conoscenza a tutto tondo dell'uomo e dell'artista Michelangelo Merisi. Nel libro viene proposta l'identificazione dei primi disegni di Michelangelo Merisi, riconducibili a lui sulla base di una serie di considerazioni documentarie e stilistiche (con la conferma di alcuni disegni preparatori connessi ad opere romane e napoletane, l'identificazione del ritratto di Marzio Colonna e molto altro) e la comprensione dello stile e delle prime opere del suo percorso, che illuminano gli anni di formazione da lui svolti nel nord Italia (la concreta verifica del soggiorno veneziano e l'ipotesi della frequentazione di Bergamo e di Padova) in un percorso evolutivo coerente e qualitativamente straordinario. Franco Moro, studioso indipendente che privilegia nelle proprie ricerche il metodo basato sul raffronto stilistico ha esaminato centinaia di dipinti anonimi o di incerta attribuzione conservati in molti musei del mondo (in Italia, da Bergamo a Padova, da Milano a Firenze a Roma, fino ad Amsterdam, Dublino, Londra, Stoccolma, a Cleveland e Los Angeles), rilevando consonanze e tratti distintivi che per alcune decine di opere consentono una attribuzione al periodo giovanile del Caravaggio: risulta così di fatto raddoppiato il corpus caravaggesco conosciuto, con ben 69 nuove opere, a partire dal Giovane coi baffetti riprodotto sulla copertina del volume.