Centro seconda accoglienza immigrati: Caritas accoglie 30 ragazzi in via sperimentale fino al 31 dicembre. Comune firma protocollo con regole e impegni precisi

Vivono nelle strutture della Spezia da oltre dieci mesi, vanno a scuola, alcuni fanno sport, altri lavorano già sul territorio. Ora da maggio, alcuni di loro, si trasferiranno nel nuovo centro di accoglienza nei locali della struttura ex-Zebra sul viale XXV Aprile dove verranno ospitati dalla Caritas. Sono trenta ragazzi di età compresa tra i 18 e i 20 anni, tutti muniti di documenti di riconoscimento, tutti fuggiti dall'orrore e dalla guerra.
D'altro canto di fronte all'emergenza profughi, di fronte al dramma di migliaia di persone  Sarzana, per la sua storia e per il suo essere città solidale ed accogliente, non avrebbe potuto voltarsi dall'altra parte. E infatti ha scelto di non farlo. Certo quello che il sindaco Alessio Cavarra ha detto alla Caritas è un “sì” ponderato e legato al rispetto di impegni e regole precise scritte , nero su bianco, nel protocollo firmato con don Luca Palei, direttore pro-tempore della Caritas. 


 “Non potevamo non fare la nostra pare nel sostenere ad aiutare tante persone coinvolte in un dramma di dimensioni apocalittiche - spiega il sindaco Cavarra-. Abbiamo accettato di ospitarli sul nostro territorio attraverso l'impegno della Caritas che alla Spezia gestisce già da tempo tre strutture analoghe in cui mai si sono verificati problemi. Ci siamo però voluti dare impegni e regole precise che sarà nostra cura controllare che vengano rispettate. Pensiamo che la nostra sia una risposta adeguata e non demagogica”. E in effetti il protocollo firmato da Comune e Nuovo Mondo Caritas prevede “che l'accoglienza avverrà in via sperimentale fino al 31 dicembre 2015, che sarà sottoposta a monitoraggio da parte dei servizi comunali  e dall'ente gestore con la supervisione della Prefettura, che sarà a cura di Mondo Nuovo Caritas garantire l'assistenza H24 con personale dedicato per il mantenimento decoroso sia interno che esterno della struttura e che la struttura sarà sorvegliata”.
 “I nostri ragazzi- dice dal canto suo don Luca Palei- sono sul nostro territorio da oltre dieci mesi, frequentano la scuola e fanno sport. Per loro venire a Sarzana in una bella struttura è un premio che dà loro  l'opportunità di proseguire nel cammino che hanno intrapreso di approccio con l'altro: un'opportunità che intendono ripagare con l'impegno e con il loro contributo volontario a svolgere lavori di pubblica utilità”. 
Quest'ultimo aspetto, peraltro previsto nel protocollo sottoscritto, prevede proprio l'impiego degli ospiti dell'ex-Zebra per lavori di pubblica utilità sul territorio cittadino (es. manutenzione del verde ecc...)