Sabato 21 Febbraio 2015 si celebra, a duecentoquaranta anni dalla nascita, il botanico Antonio Bertoloni
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- Ultima modifica il Giovedì, 26 Febbraio 2015 12:24
- Scritto da Cinzia Baruzzo - Ufficio Stampa
Tra gli appuntamenti del calendario dedicata dal Comune al 550° anniversario della bolla con cui Papa Paolo II ha innalzato Sarzana al rango di città, il mese di febbraio è dedicato ad Antonio Bertoloni. Purtroppo a causa del maltempo previsto dai meteorologi è stata annullata la passeggiata alla scoperta della flora della collina della Brina in programma sabato 21 febbraio alle ore 10,30, in collaborazione con il CAI di Sarzana.
Le colline della Nuda e della Brina, al confine tra i Comuni di Sarzana e Santo Stefano Magra, per le loro peculiarità geologiche furono uno degli ambienti su cui si svolsero le ricerche di Bertoloni: le rocce serpentinose, contenenti minerali che impediscono la crescita di gran parte delle piante più comuni, favoriscono la crescita di una vegetazione rada (“gariga”) in cui predominano arbusti come il bosso, e costituiscono invece l'habitat ideale per alcune piante che si sono 'specializzate' a resistere su questi suoli, come ad esempio l'alisso di Bertoloni, una specie determinata appunto dal botanico sarzanese e nota per la capacità di accumulare rilevanti percentuali di nickel.
Il programma del pomeriggio, alle ore 15.30 nella sala del Consiglio comunale, si terrà un convegno che consentirà di approfondire diversi aspetti della personalità di Bertoloni, che nella sua lunga vita ebbe larga influenza su molti discepoli, non solo in campo strettamente scientifico: due degli interventi (quelli di Pia Spagiari e di Irma Beniamino) approfondiranno i rapporti di Bertoloni con altri illustri intellettuali del suo tempo, mentre altri due (quelli di Remigio Pagliari e di Elisa Battilla) si concentreranno su alcuni aspetti degli studi scientifici del botanico sarzanese.
Antonio Bertoloni (Sarzana 1775 – Bologna 1869), si laureò in medicina e si dedicò poi alla botanica; è considerato il più insegne botanico italiano dell'Ottocento; la sua monumentale opera in 10 volumi sulla flora italiana, la “Flora italica”, fu pubblicato nell'arco di oltre vent'anni e costituisce la summa di una vita di studi: nella “Flora italica” Bertoloni, oltre a descrivere e sistematizzare ogni specie e varietà di pianta, precisa con estrema cura il luogo di osservazione e/o di raccolta degli esemplari (Bertoloni realizzò anche uno dei maggiori erbari dell'Ottocento, oggi custodito presso l'Università di Bologna), ed anche se la raccolta fu eseguita da lui personalmente o da qualcuno dei suoi numerosi corrispondenti.
Per comprendere quanto vasta sia l'opera di Bertoloni basta pensare al numero di specie e sottospecie la cui scoperta od individuazione vengono attribuite allo studioso sarzanese dagli scienziati moderno, ben 857 secondo l'Indice internazionale dei nomi delle piante.
Programma giornata 21 febbraio
Il programma della giornata del 21 febbraio dedicata ad “Antonio Bertoloni: a 240 anni dalla nascita, la riscoperta di un grande Scienziato”:
Ore 15.30
Sala del Consiglio Comunale
Saluto del sindaco Alessio Cavarra
Interventi:
Dott.ssa Pia Spagiari, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Lunense:
"Antonio Bertoloni e il vento dell'Illuminismo a Sarzana tra progresso e conservazione"
Dott.ssa Irma Beniamino, paesaggista e storica della botanica:
“Lettere di Antonio Bertoloni a Luigi Colla”
Dott. Remigio Pagliari, coordinatore gruppo micologico e naturalistico CAI di Sarzana:
“L'opera di Antonio Bertoloni: Considerazioni di un botanico dilettante”
Dott.ssa Elisa Battilla, Bibliotecaria-Conservatrice Biblioteca vescovile di Pontremoli:
“Herbae manent... Antonio Bertoloni nella storia della Botanica tracciata dagli esemplari della Biblioteca Vescovile di Pontremoli”