Presentazioni del libro di Carlo Alberto Madrignani
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- Ultima modifica il Giovedì, 10 Ottobre 2013 11:24
- Scritto da Cinzia Baruzzo - Ufficio Stampa
Venerdì 11 ottobre 2013 alle ore 17 si terrà, presso la Sala del Consiglio Comunale di Sarzana, la presentazione del volume di Carlo Alberto Madrignani “Verità e visioni. Poesia, pittura, cinema, politica”, edito da ETS nel 2012.
Il volume postumo del docente sarzanese raccoglie saggi su poesia, pittura, cinema e politica già apparsi in riviste, miscellanee e cataloghi. Si tratta quindi in un certo senso di scritti d'occasione, intrisi tuttavia della stessa intelligenza delle opere di maggiore impegno, articolata come al solito in un pensiero consequenziale, definito e coerente, benché non sistematico. In questi saggi l'esercizio critico di Madrignani va, come sempre, oltre le visioni del mondo più tradizionali, alla ricerca di opere che rivelino aspetti inediti, verità problematiche e scomode.
Il programma della giornata prevede un saluto dell'assessore alla cultura Sara Accorsi e gli interventi di Andrea Ranieri (al quale sarà affidato principalmente il ricordo dell'impegno politico di Madrignani) e dei curatori del volume Alessio Giannanti, Giuseppe Lo Castro ed Antonio Resta.
Carlo Alberto Madrignani (Sarzana, 1936 – Pisa, 2008) è stato prima allievo e poi assistente di Luigi Russo all’università di Pisa; dopo aver contribuito a fondare la facoltà di Lettere dell’università di Siena, passa a Pisa come docente di Letteratura italiana.
Nel corso degli anni pubblica su «Belfagor», «La rassegna della letteratura italiana», «Quaderni piacentini», «Problemi» e altre riviste numerosi articoli e recensioni, che attestano anche il suo impegno politico. Già negli anni Sessanta Madrignani rivolge la propria attenzione soprattutto a narratori dell’Ottocento, ed in particolare a Capuana e De Roberto (autore che deve proprio a Madrignani la definitiva riscoperta). Nel frattempo avvia l’edizione di opere poco note della narrativa del secondo Ottocento: Drammi intimi di Verga, ma anche molti altri autori “riscoperti”, come De Amicis, Fogazzaro, Gualdo, Scarfoglio; realizza inoltre un’originale antologia del romanzo parlamentare, Rosso e nero a Montecitorio.
Madrignani collabora inoltre ad importanti opere collettive quali La letteratura italiana. Storia e testi, diretta da Carlo Muscetta per Laterza, ed il Manuale della storia della letteratura italiana, approntato da Franco Brioschi e Costanzo Di Girolamo per Boringhieri; dirige per la casa editrice Ets di Pisa l’originale e accattivante «Piccola Miscellanea» e la serie «Saggi di letteratura italiana»; e in anni più recenti insieme con Aldo Maria Morace, la collana «Il romanzo italiano. Storia e testi» per le edizioni Manni di Lecce. Lo sconvolgimento del 1989 e la prospettiva di una nuova Europa lo sollecitano a rivedere i suoi parametri ideologico-politici e ad indirizzarlo verso un più accentuato atteggiamento pacifista e antimilitarista. Di qui l’appassionato volume L’ultimo Cassola. Letteratura e pacifismo (1991).
Nel corso degli anni interventi e studi sparsi appaiono in miscellanee ed in riviste accademiche e politiche: recensioni, saggi e prefazioni che riguardano anche i contemporanei, verso i quali egli ha sempre dimostrato curiosità. Non si tratta solo di scrittori (Bufalino, Camilleri, Consolo, Calabrò, Angioni, Moresco, Riccarelli, Maggiani, Montesano, Calaciura), ma anche di poeti come Montale, registi cinematografici (Antonioni, Fellini) e pittori (Possenti, Moriani).
Gli interessi di Madrignani si volgono infine al romanzo settecentesco italiano, sottraendolo a un secolare disinteresse critico: lo testimoniano il volume All’origine del romanzo in Italia. Il “celebre” Abate Chiari (2000) e la ripubblicazione (2004) del primo romanzo italiano, La Filosofessa italiana (1753) di Pietro Chiari.
Negli ultimi anni séguita a riproporre opere “dimenticate” di Giuseppe Dessí, Francesco Domenico Guerrazzi e Carlo Bini, ma soprattutto raccoglie un organico volume di saggi, Effetto Sicilia (2007), che rappresenta il compendio e il risultato più maturo dei suoi quaranta anni di riflessione sulla narrativa siciliana.