10 febbraio 2022 - Giorno del Ricordo: Sarzana testimonia la tragedia dell'esodo giuliano dalmata con un incontro dedicato agli studenti della Poggi-Carducci al Teatro degli Impavidi

GIORNO DEL RICORDO

SARZANA 07.02.23 _  In ricordo della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra, al fine di conservare la memoria di quel tragico periodo, come sancito dalla solennità civile del “Giorno del ricordo” fissata il 10 febbraio di ogni anno, l'Amministrazione comunale ha organizzato un incontro rivolto agli studenti delle classi terze della media Poggi-Carducci.
L'appuntamento, aperto anche alla cittadinanza fino a esaurimento posti, è per venerdì 10 febbraio alle ore 10 presso il Teatro degli Impavidi dove il sindaco Cristina Ponzanelli dialogherà con i ragazzi e introduce l'incontro con Claudio Bronzin, esule di Pola e testimone della strage di Vergarolla.
Bronzin descriverà anche il triste addio alla sua città natale quando esule istriano  abbandonò per sempre Pola: un ricordo che ancora oggi testimonia partecipando a numerose iniziative dove raccolta l'esodo e la sofferenza di migliaia di profughi.
Al sentito ricordo di Bronzin seguirà lo spettacolo “Quell'enorme lapide bianca” con il quale Luca Violini, racconta con il suo tipico teatro di narrazione, la tragedia delle genti istriane, fiumane, giuliane e dalmate.
"L'orrore delle foibe colpisce sempre le nostre coscienze - dichiara il sindaco Cristina Ponzanelli. - Ricordare il dolore che accompagnò l'esodo delle comunità italiane giuliano-dalmate e istriane, colpevoli solo di essere italiani, è necessario alla ricostruzione della memoria e ad affermare pienamente e sempre i valori di libertà, democrazia e pace. Abbiamo già vissuto a Sarzana lo spettacolo toccante di Luca Violini e lo vogliamo riproporre ai più giovani, come abbiamo fatto per il giorno della memoria sempre agli Impavidi, perché soltanto con la memoria degli orrori del passato possiamo costruire un futuro in cui le nuove generazioni costruiscano una convivenza di pace e consapevolezza”.