Verso la nuova Sarzana: la Giunta approva obiettivi e strategie per la redazione del nuovo PUC. Ponzanelli: "Una visione radicalmente diversa dal passato, per costruire un futuro più verde, sostenibile, consapevole delle nostre ricchezze


SARZANA 30.05.2020_   La Giunta comunale con delibera n. 117 del 2020 ha approvato gli obbiettivi e le strategie per la redazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale, che orienterà dopo anni di stallo il futuro della città. Un deciso passo in avanti verso la nuova Sarzana che,  partendo da un radicale taglio del passato e di vecchie e superate visioni, determina ai progettisti incaricati nuovi obiettivi e strategie “ispirati dalla necessità di impostare un nuovo modello di sviluppo della città e del territorio sarzanese, fortemente orientato ai  principi della sostenibilità, dell’inclusione sociale e della rigenerazione urbana, dell’ascolto e della partecipazione”. Il nuovo PUC, la cui redazione è stata affidata lo scorso maggio dal Comune di Sarzana a due architetti importanti come Stefano Boeri e Massimo Giuliani, dovrà infatti  basarsi su una  visione radicalmente diversa dal passato, che propone una Sarzana capace di riscoprirsi e riproporre in chiave innovativa la bellezza del suo passato. “Il nuovo PUC – dichiara  il sindaco Cristina Ponzanelli - è lo strumento per definizione che delinea lo sviluppo, il futuro e la crescita complessiva di una città che ora può e deve finalmente cambiare completamente rotta rispetto a un passato che ha sofferto fin troppo gli ultimi decenni senza visione che, non a caso, è stato severamente bocciata dai sarzanesi nell’ultima tornata elettorale. Ringrazio i progettisti che hanno sposato questa nuova visione, volta a portare a Sarzana idee e strutture urbanistiche degne della storia di questa città e di un futuro che la vuole vedere protagonista e al passo con le sfide di oggi. Guardiamo a una Sarzana più moderna, verde, sostenibile e accessibile, che ci ha portato ad avviare percorsi di opere pubbliche e nuove infrastrutture ambiziose, attorno alle quali si svilupperà  il piano e quindi la città del futuro. Pensiamo a superare finalmente autentici mostri che hanno ingessato la nostra città e offeso le sue periferie, restituendo gioielli lasciati all'abbandono e all'incuria, recuperando e riqualificando negli anni e nel futuro scheletri incompiuti del passato. Seguiamo finalmente anche a Sarzana il principio che è meglio recuperare e riqualificare l’esistente, che imporre cemento e volumi nuovi. Il tutto partendo dall’essenziale sicurezza del territorio anche considerando le nuove grandi sfide imposte dalle emergenze ambientali e sanitarie che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, superando finalmente decenni di immobilismo e attraendo finalmente investimenti e sviluppo pur nel rigoroso rispetto dell’ambiente e delle normative di riferimento”. Gli obiettivi e le strategie del nuovo PUC sarzanese sono dunque chiari, e questo nonostante il  momento storico segnato dalla pandemia del COVID-19 che comporterà naturalmente una rilettura dei rapporti tra persona e ambiente, una maggiore esigenza di sicurezza e nuove chiavi della lettura degli spazi e della realtà cittadina, nella più vasta accezione di cui il Piano dovrà tenere conto come uno dei pilastri della progettazione urbana e territoriale. A grandi linee sono questi i macro obiettivi su cui punta il nuovo strumento urbanistico comunale, aprendosi da ora in avanti la vera e propria stesura del Piano che detterà il futuro della città:
    • Rigenerazione delle aree urbane con tecnologie innovative e con l’impiego di tecnologie edilizie innovative fortemente orientate alla sostenibilità e al concetto dello “stare bene” stimolando nuovi modi di usare la città a partire dagli spazi e dai servizi pubblici  e l’implementazione della smart-grid;   
  • Comprendere, salvaguardare e potenziare il sistema paesaggistico ambientale e agricolo  in un  quadro strategico unitario di salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche come volano di una nuova sostenibilità per una città;
    • Rendere sicuro il territorio dai fenomeni emergenziali, di dissesto e sanitari;
    • Migliorare la qualità della vita, l’attrattività e lo sviluppo turistico, tutti aspetti legati alla soddisfazione dei bisogni quotidiani e a una nuova visione di mobilità sostenibile;
    • Introdurre un nuovo modello di mobilità sostenibile con il quale rafforzare  la rete attuale delle piste ciclabili, ciclopedonali e dei percorsi di prossimità.