La croce di Mastro Guglielmo, il capolavoro sarzanese, protagonista dell'evento che il 4 gennaio 2019 ricorderà il titolo di città concesso a Sarzana da Federico III 550 anni fa
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- Ultima modifica il Lunedì, 14 Gennaio 2019 12:28
- Scritto da Cinzia Baruzzo - Ufficio Stampa
SARZANA 22.12.2018_ La valorizzazione di Sarzana passa anche e soprattutto dal riconoscimento della forte impronta religiosa che percorre la sua storia. Ne è da sempre convinta il sindaco Cristina Ponzanelli che nei giorni scorsi, in qualità di assessore alla cultura, ha proposto e quindi fatto approvare in Giunta la delibera di adozione dell'evento “Da Mastro Guglielmo a Francesco secondo Giotto- Un viaggio nella storia e nella cultura di Sarzana il giorno del suo 550° anniversario del diploma di Città di Sarzana”.
“La Croce di Mastro Guglielmo- afferma il sindaco- rappresenta un patrimonio inestimabile per la nostra città. Sarzana vanta del resto un patrimonio storico, culturale e religioso unico che intendiamo promuovere oggi e domani ben più di ieri, anche insieme alla Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato, che ringrazio per aver già espresso l'intenzione di accompagnarci in questo cammino virtuoso”.
L'appuntamento, che si terrà il 4 gennaio 2019 nella sala consiliare ed è organizzato in collaborazione con l'associazione Caffé Letterario Ligustico, sarà un'occasione unica per approfondire aspetti della storia cittadina. Incentrato sull'arte sacra nel Medioevo a partire appunto dal capolavoro sarzanese di Mastro Guglielmo, il convegno sarà occasione di riflessione storica inevitabilmente legata al riconoscimento del rango di città che l'imperatore Federico III concesse a Sarzana il 4 gennaio 1469.
“Insieme all'associazione del Caffè Letterario Ligustico che ringrazio- conclude Ponzanelli- abbiamo pensato nei mesi scorsi di organizzare quest'incontro insieme a uno dei più importanti storici italiani, Roberto Filippetti, per un vero e proprio viaggio nella storia, nell'arte e nella cultura di Sarzana, la Città dei Tre Papi. Un omaggio a tutti i sarzanesi e alla nostra storia straordinaria”.