Caso pass centro storico: Cavarra ripercorre le tappe della pratica e spiega le decisione assunte
- Dettagli
- Ultima modifica il Martedì, 22 Novembre 2016 12:06
- Scritto da Cinzia Baruzzo - Ufficio Stampa
SARZANA 19.11.2016 _ “Se il percorso indicato dai tecnici fosse stato quello giusto questa Amministrazione non si sarebbe vista costretta, in risposta alle richieste del Consiglio comunale, a riscrivere l’intero regolamento di accesso alla ZTL, modificandolo in maniera sostanziale. L’intera pratica è stata un susseguirsi di errori e incomprensioni di cui questa Amministrazione, come ho detto in Consiglio comunale, si assume doverosamente la responsabilità, ma sarebbe sbagliato e riduttivo non valutare quanto successo nel suo complesso, compreso il ruolo della parte tecnico-amministrativa della struttura comunale”. All’indomani dell’ennesima polemica sul caso delle sanzioni ai residenti per accesso al centro storico con pass scaduto, è ancora il sindaco Cavarra a farsi carico della vicenda tentando di chiarirla, punto per punto, una volta per tutte. “Come noto - spiega il primo cittadino- questa Giunta nel 2014 ha messo mano al sistema dei pass e delle autorizzazioni rilasciati dal Comando vigili con l'obiettivo di porre fine ad una situazione paradossale per cui in molti cittadini non più residenti continuavano a usufruire del pass senza averne più diritto, creando disparità di trattamento e, oltrettutto, occupando gli spazi di sosta destinati ai residenti. Per farlo ha deciso di redigere un regolamento in merito, avvalendosi com’è ovvio e prassi degli uffici comunali. Mesi dopo l’entrata in vigore della norma, dopo decine e decine di sanzioni recapitate a residenti in buona fede, l’Amministrazione tenta di capire cosa non abbia funzionato, sforzandosi di trovare una soluzione che non violasse la legge e al tempo stesso tutelasse il diritto di accesso mai venuto meno dei residenti.
Dopo incontri e riunioni interne con gli uffici l'Amministrazione fa proprie le soluzioni prospettate dai tecnici e le propone al Consiglio comunale.
Ed è qui che, con grande disappunto, abbiamo visto naufragare la nostra tesi sotto l’evidenza denunciata dall’Assise comunale per la quale l’intera vicenda è stata generata dalle lacune del regolamento stesso a cui faceva riferimento e che ha portato gli uffici ad applicarlo in maniera non omogenea. Aspetto fino a quel momento mai portato alla nostra attenzione. Ecco dove sta la nostra colpa: nel non aver verificato personalmente e attentamente i contenuti della norma comunale, affidandoci agli uffici preposti. A quel punto l’unica via che ci avrebbe consentito di districare la matassa e di tutelare i cittadini coinvolti era quella di chiedere una parere terzo. Così abbiamo fatto e di conseguenza riscritto il regolamento”. Il sindaco non si ferma qui e, a proposito del rapporto tra Amministrazione e personale dipendente precisa: “Questa Amministrazione ha sempre avuto fiducia nell’operato della macchina comunale, come dimostra proprio il caso in questione. Sempre abbiamo spronato l’efficienza dei dipendenti per migliorare il servizio al cittadino riscontrando, soprattutto fra i lavoratori con i livelli più bassi e meno pagati, grande disponibilità e professionalità. Per quanto riguarda i dirigenti siamo stati chiari fin da quando abbiamo stabilito che certi ruoli, ben remunerati , presuppongono importanti responsabilità, soprattutto in periodi come questi in cui si è chiamati ad amministrare rispettando molti vincoli e restrizioni che necessitano maggiore impegno e attenzione. Da subito infatti abbiamo vincolato l’indennità dei dirigenti ai risultati raggiunti, inserendo per contro l’obbligo di pagare i premi e quant'altro ai dipendenti di livello inferiore prima ancora di erogare quelli ai dirigenti.. Sono questi aspetti evidentemente poco apprezzati e di certo mai evidenziati da chi oggi chiede le scuse a una Amministrazione costretta a porre rimedio al “caso pass scaduti” con un atto che di fatto ha portato a modificare l'impostazione indicata dagli uffici”.