Anniversario strage via dei Georgofili: il sindaco Cavarra depone una rosa rossa nella piazza dedicata a Dario Capolicchio per non dimenticare
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- Ultima modifica il Mercoledì, 01 Giugno 2016 09:29
- Scritto da Cinzia Baruzzo - Ufficio Stampa
SARZANA 27.05.2016 _ Oggi ricorre l'anniversario della strage terroristica di via dei Georgofili avvenuta il 27 Maggio 1993 a Firenze, in cui ha perso la vita il nostro giovanissimo concittadino Dario Capolicchio, strappato barbaramente alla vita. Questa mattina il sindaco Alessio Cavarra ha deposto una rosa rossa al monumento dedicato al giovane sarzanese nella piazza a lui dedicata.
“Oggi tutti noi, ancora una volta- dice il sindaco- siamo chiamati a non dimenticare una delle pagine più buie della storia del nostro Paese e della nostra città. Dario lo sappiamo, come tutti i ragazzi della sua età, era pieno di sogni e impegnato nelle cose della vita che più gli piacevano: amava la montagna, specialmente le nostre Alpi Apuane, era iscritto al Club Alpino Italiano e , abbinando interessi di studio ed amore per i monti, si era dedicato alla ricerca dei segni dell’uomo nelle “Terre alte”, partecipando alle attività che in tal senso vengono organizzate dal Comitato Scientifico del C.A.I., dando vita alla formazione di un gruppo “Terre Alte” nelle sezioni C.A.I. di Sarzana e Carrara. Dario è medaglia d’oro alla memoria del Club Alpino Italiano. La città di Sarzana lo ha onorato in vari momenti: gli è stata intitolata una piazza e il 27 Maggio 2003, nel decimo anniversario della strage, è stato ricordato con una cerimonia alla presenza del Presidente emerito della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, e del vicepresidente del Club Alpino Italiano, prof. Annibale Salsa. Ma soprattutto Dario resta tutt'oggi un esempio per tutti noi, perché Dario con la sua tragica e inaccettabile morte, continua a ricordare a tutti noi cos'è la mafia nel nostro Paese: cosa è stata in quegli anni in cui persero la vita, tra gli altri, Falcone e Borsellino. Noi non vogliamo dimenticare quella barbarie che, in altre forme, continua a nascondersi tra di noi, come un male subdolo che dobbiamo saper riconoscere e combattere, con senso civico e cultura della legalità. In nome di Dario e per rispetto della sua famiglia”.